COS’E` LO YOGA
Il termine Yoga deriva dal sanscrito “yuj” che significa unire, congiungere: congiunzione di mente e corpo in un insieme unico.
Patanjali, un saggio vissuto intorno al 200 a. C., definisce così lo yoga “lo Yoga è il controllo delle divagazioni della mente dell’intelletto e dell’Io”; lo yoga è uno strumento per calmare una mente inquieta e l’energia vitale diviene positiva e costruttiva.
Mentre si pratica yoga, la nostra mente è completamente assorbita dalle percezioni, dai comandi e dalle risposte che partono da essa verso le varie parti del corpo e ad essa vi tornano; in quel momento si è in uno stato di quiete, di consapevolezza e di concentrazione, siamo compenetrati nel lavoro che si sta svolgendo in quelle parti del corpo che devono cooperare insieme nell’azione: col tempo e con la pratica si ha meditazione nell’azione.
Subito dopo aver praticato la persona vive in uno stato di calma e pace, spesso di gioia interiore.
Con una pratica regolare l’individuo modifica le attitudini mentali negative e sviluppa uno stato psichico di positività.
QUANTI TIPI DI YOGA ESISTONO ?
Esistono molti tipi di Yoga nella tradizione:
Karma Yoga, lo yoga dell’azione, si fonda sul servizio disinteressato: il praticante si dedica ad agire senza aspettarsi il frutto delle proprie azioni, ovvero agisce per il bene comune.
Jinana Yoga, lo yoga della conoscenza, si è sviluppato attorno allo studio sistematico delle scritture antiche legate allo yoga.
Bhakti Yoga, lo yoga della devozione, si sviluppa attorno alle pratiche appunto “devozionali”. La devozione è l’emozione che si sperimenta quando il nostro cuore comincia a battere con il ritmo dell’Amore Incondizionato.
Raja Yoga, lo yoga regale, è in pratica il processo meditativo con tutte le sue parti e diversi yogi nel corso dei secoli si sono dedicati e si dedicano tutt’oggi a questo modo di praticare ritirandosi sulle montagne e nelle foreste in isolamento per potersi dedicare totalmente alla meditazione. Tuttavia per dedicarsi con successo alla meditazione non è necessario isolarsi dalla società.
Tantra Yoga, lo via che unisce pratiche e rituali per estendere la coscienza umana attraverso la consapevolezza dell’unione della coscienza individuale con quella universale, e del maschile con il femminile.
Hatha Yoga, è una ginnastica orientale basata su posizioni ed esercizi respiratori. È’ una disciplina antichissima, realizzata dalla codificazione di posizioni che i Saggi dell’antica India assumevano prima di meditare per poter armonizzare corpo e mente e permettere a tutto il complesso psicofisiologico di godere di uno stato di benessere, di rilassamento e di quiete, ma anche nelle pratiche più estreme, con la finalità di provocare un radicale cambiamento nella fisiologia corporea per portare la mente verso stati di coscienza particolari.
HATHA YOGA E LA DIFFERENZA CON LA GINNASTICA OCCIDENTALE
Il corpo, sottoposto ad una saggia sequenza di posizioni, si torce o si distende, permettendo lo spontaneo dissolversi della fatica della giornata e la tonificazione di tutte le parti muscolari e viscerali del corpo grazie ad un rallentamento funzionale del metabolismo.
Durante la pratica il metabolismo rallenta di una percentuale quasi doppia di quella che si verifica nello stato di sonno profondo. Questa è una delle principali differenze dalla comune ginnastica praticata in Occidente. Altra differenza è da ricercare nel vantaggio che si ottiene nel mantenere in stato di quiete, rilassamento e benessere la posizione raggiunta.
Vi è un detto antico dell’ Hatha Yoga: “non siete voi che dovete fare bene le asana, sono le asana che devono fare bene a voi”.
L’ Hatha Yoga non è solo un buon metodo per rilassarsi e riposare; gradualmente si diviene sempre più consapevoli del proprio corpo, padroni della propria mente. Il corpo diventa armonico e sano, la mente stabile, elastica ed acuta aumentando la percezione del presente. La concentrazione aumenta ed il pensiero si rinforza.
La pratica agisce su tutti i piani dell’individuo, dal piano muscolare fino a quelli emozionale e mentale.
I DIFFERENTI METODI
Negli anni ogni scuola e ogni insegnante ha aggiunto il suo apporto e la sua interpretazione all’esecuzione classica cosi questo ha creato i vari stili di Hatha Yoga.
Uno di questi maestri è stato Krinshnamachaya e sono molto conosciuti in occidente i suoi due allievi K. Pattabhi Jois e B. K. S. Iyengar, ideatori degli stili piu conosciuti e praticati al mondo: l’Ashtanga Vinyasa Yoga, e il metodo IYENGAR® yoga studiato allo Shaktyoga club.
GLI OTTO STADI DELLO YOGA
Il Saggio Patanjali indica che il processo completo dello Yoga comprende otto stadi:
1) YAMA – Le discipline sociali questo primo stadio costituisce la base morale del la disciplina ed è il presupposto necessario per un reale progresso negli stadi successivi.
2) NIYAMA – Le discipline individuali comprende precetti di purificazione, norme igieniche, nonché precetti sui corretto atteggiamento mentale dell’aspirante yogin
3) ASANA – le posizioni dello Yoga insieme allo stadio successivo le asana costituiscono la chiave di volta dello yoga
4) PRANAYAMA – Il controllo del respiro o “tecniche di controllo della forza vitale” (prana) attraverso esercizi respiratori.
5) PRATYAHARA Il controllo dei sensi o “ritrazione della mente” dagli oggetti sensibili.
6) DHARANA – La concentrazione o “concentrazione mentale” su un solo oggetto.
7) DHYANA – La meditazione o «meditazione». Le tecniche di questo stadio sono state fatte proprie anche dal Buddhismo e, dopo essere passate in Cina sotto il nome Ch’an, si sono estese al Giappone, dando origine allo zen.
8) SAMADHI – L’autorealizzazione o «estasi mistica»: è questo lo stadio supremo, accessibile a pochi adepti, nel quale la dimensione umana viene trascesa e si attinge l’Assoluto.
È importante sottolineare che questi otto stadi o «membra» (anga) dello yoga (e principalmente nell’hatha-yoga) non devono essere intesi come tappe rigorosamente separate le une dalle altre, quasi altrettanti compartimenti stagni; al contrario, la pratica dello yoga è piuttosto un apprendimento ciclico, con ritorni e approfondimenti successivi.
Ad esempio, l’accettazione di una base etica è il primo passo che viene richiesto al neofita per poter progredire negli stadi più avanzati: al tempo stesso la profonda azione riequilibratrice delle posizioni e delle tecniche respiratorie favorisce nello yogin una più autentica adesione alle norme morali, che vengono così integrate senza sforzo nel suo modo di essere e di vivere.